• Un sapiente dosaggio di frutti ricchi di proprietà nutritive per sopperire ad alcune carenze fisiologiche tipiche della sfera femminile: mirtillo rosso (10%), bacche di Goji (15%), semi di girasole (15%), nocciole Piemonte (20%), noci (20%), uva passa (10%), pinoli (5%), aloe (5%).
  • Pomelo, “Citrus Maxima” – uno dei più grandi e succosi frutti del pianeta, appartenente alla famiglia degli “Agrumi“. Il pomelo è originario della Cina ed è citato nei libri fin dall’antichità. Esso è succoso, ha polpa dolce e leggermente acidula, come tutti gli agrumi. Questo benefico frutto è pieno di vitamine e mangiandolo si ha una forte carica di energia.
  • Finalmente un MIX pensato da EXICA per specifiche esigenze. Un sapiente dosaggio di frutti ricchi di proprietà nutritive per dare un valido aiuto alla mente ed all’organismo sotto stress: mirtillo nero (5%), mela (20%), semi di zucca (10%), noci (15%), pistacchi (10%), nocciole Piemonte (15%), mango 10%, banane disidratate (15%). Pochi ingredienti e tutti naturali!  
  • Il mirtillo rosso americano o cranberry è un arbusto sempreverde di origine nord-americana, molto simile dal punto di vista botanico al nostro mirtillo. Cresce spontaneo nel Nord America in terreni palustri acidi ed è per questo noto anche come Mirztillo rosso palustre americano. Il fiore del cranberry è di colore bianco o rosa chiaro, a forma di campana. Il frutto, piccolo e rossastro, è polposo ed aspro.
  • l suo nome scientifico è Prunus persica e da già 5000 anni viene coltivato in Cina, essendo considerato simbolo di lunga vita e immortalità. È un albero che può arrivare all’altezza di cinque metri, resistente alle temperature di – 18° e sin oltre i 40 °C. In Italia a seconda della zona e della varietà la loro raccolta avviene da maggio a settembre. Vi sono principalmente tre tipi di pesche:
    • la pesca comune dalla polpa gialla o bianca con una pelle sottile e vellutata in superficie,
    • la pesca nettarina o noce con consistenza soda e con buccia liscia,
    • le percoche che si distinguono per la polpa più consistente, apprezzate dall’industria alimentare conserviera per la loro proprietà di durare a lungo nel tempo.
    Inoltre le pesche sono state selezionate nel tempo in una vasta varietà di tipologie a seconda dell’ambiente, per meglio adattarsi al clima in cui crescono. Vengono distinte anche a seconda della facilità della polpa di staccarsi dalla nocciola (dette spiccagnole) e quelle che restano aderenti (dette duracine). Una pesca attualmente tornata in alto consumo è la saturnina, coltivata principalmente in Sicilia, il suo nome ci fa intuire la forma schiacciata come gli anelli del pianeta Saturno e si presenta con polpa bianca e venature rosse, molto gustosa e profumata.
  • I pomodori, antitumorali e antiossidanti, sono ricchi di vitamine e utili contro gotta e reumatismi. In Italia il nome pomodoro lo troviamo per la prima volta nel famoso“Herbarius” di Pietro Mattioli. L'etimologia del nome riconduce al latino pomum aureus (mela o pomo d'oro). Diversamente nelle altre lingue, come ad esempio l'Inglese, tomato è da ricollegarsi all'etimologia della versione Azteca Xitotomate o Nahuatl Tomatl (origine Messicana). In principio, quando furono portati dal Messico alla fine del XVIII secolo, per colore e consistenza, ma soprattutto per le ipotetiche proprietà afrodisiache, i pomodori venivano chiamati "pomi d'amore". Prima che il colonello Robert Gibbon Johnson, di ritorno da un viaggio in Europa, portasse con sé i pomodori a Salem, nel New Jersey, i pomodori erano ritenuti tossici, persino pericolosi. L'eccentrico colonello annunciò pubblicamente che il 26 settembre 1820 avrebbe mangiato un cesto di pomodori, deciso a sfatarne la cattiva reputazione.
  • I pomodori, antitumorali e antiossidanti, sono ricchi di vitamine e utili contro gotta e reumatismi. In Italia il nome pomodoro lo troviamo per la prima volta nel famoso“Herbarius” di Pietro Mattioli. L'etimologia del nome riconduce al latino pomum aureus (mela o pomo d'oro). Diversamente nelle altre lingue, come ad esempio l'Inglese, tomato è da ricollegarsi all'etimologia della versione Azteca Xitotomate o Nahuatl Tomatl (origine Messicana). In principio, quando furono portati dal Messico alla fine del XVIII secolo, per colore e consistenza, ma soprattutto per le ipotetiche proprietà afrodisiache, i pomodori venivano chiamati "pomi d'amore". Prima che il colonello Robert Gibbon Johnson, di ritorno da un viaggio in Europa, portasse con sé i pomodori a Salem, nel New Jersey, i pomodori erano ritenuti tossici, persino pericolosi. L'eccentrico colonello annunciò pubblicamente che il 26 settembre 1820 avrebbe mangiato un cesto di pomodori, deciso a sfatarne la cattiva reputazione.
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