l suo nome scientifico è Prunus persica e da già 5000 anni viene coltivato in Cina, essendo considerato simbolo di lunga vita e immortalità. È un albero che può arrivare all’altezza di cinque metri, resistente alle temperature di – 18° e sin oltre i 40 °C. In Italia a seconda della zona e della varietà la loro raccolta avviene da maggio a settembre.
Vi sono principalmente tre tipi di pesche:
- la pesca comune dalla polpa gialla o bianca con una pelle sottile e vellutata in superficie,
- la pesca nettarina o noce con consistenza soda e con buccia liscia,
- le percoche che si distinguono per la polpa più consistente, apprezzate dall’industria alimentare conserviera per la loro proprietà di durare a lungo nel tempo.
Inoltre le pesche sono state selezionate nel tempo in una vasta varietà di tipologie a seconda dell’ambiente, per meglio adattarsi al clima in cui crescono. Vengono distinte anche a seconda della facilità della polpa di staccarsi dalla nocciola (dette spiccagnole) e quelle che restano aderenti (dette duracine).
Una pesca attualmente tornata in alto consumo è la saturnina, coltivata principalmente in Sicilia, il suo nome ci fa intuire la forma schiacciata come gli anelli del pianeta Saturno e si presenta con polpa bianca e venature rosse, molto gustosa e profumata.